11 marzo 1911: nasce Alba De Céspedes, scrittrice (anche) a San Giovanni
Nata a Roma l’11 marzo 1911, Alba De Céspedes è stata una scrittrice figlia del mondo: italiana, cubana, di casa a Parigi… Eppure, per qualche anno, un bell’edificio di San Giovanni – proprietà del secondo marito, l’ambasciatore Franco Bounous – è stata il suo buen retiro. E ancora oggi diverse persone, in valle, ricordano questa distinta signora, molto riservata, che amava scrivere di notte e riposare di giorno e che viveva nella Casa del glicine.
Alba De Céspedes era figlia di una donna romana, Laura Bertini Alessandrini, e di un diplomatico cubano, Carlos Manuel de Céspedes y Quesada, che nel 1911 era ambasciatore a Roma e che in seguito, quando la figlia aveva ormai 22 anni, sarebbe diventato – anche se solo per pochi mesi – presidente della Repubblica di Cuba. Il nonno paterno, Carlos Manuel de Céspedes, aveva avuto un ruolo decisivo nella lotta per l’indipendenza dell’isola dalla Spagna: fu primo presidente della Repubblica di Cuba in Armi, ucciso in combattimento dagli spagnoli.
Cresciuta in ambiente agiato e intellettualmente stimolante, con insegnanti private che le parlavano in italiano, spagnolo e francese, Alba era una giovane inquieta e brillante. Si sposò per la prima volta a 15 anni con un nobile romano, Giuseppe Antamoro, ottenendo la cittadinanza italiana. Nel 1928 la coppia ebbe un figlio.
La sua prima pubblicazione – un volume di racconti brevi – risale al 1935. Amò molto la poesia, ma la fama gliela diedero i romanzi: Nessuno torna indietro, quello d’esordio, fu pubblicato da Mondadori nel 1938, ma finì nel mirino della censura fascista. De Céspedes era di chiari orientamenti progressisti. Le protagoniste del libro erano otto giovani donne indipendenti, studentesse universitarie decise e libere: ritratti tutt’altro che rispondenti ai canoni del regime. E tale era la stessa Alba, che – dopo l’8 settembre 1943 e la divisione dell’Italia in due – si rifugiò a Bari, nel Sud già liberato dagli Alleati, e assunse un ruolo importante nella battaglia contro il nazifascismo: con lo pseudonimo di Clorinda fu infatti una popolare voce di Radio Bari, cioè la sede pugliese dell’Eiar (la futura Rai), utilizzata per la diffusione, anche al Nord, di trasmissioni antifasciste.
Amica di Moravia, Vittorini, Calvino e di molti altri grandi scrittori, fondò la rivista letteraria Mercurio e fu protagonista della vita intellettuale dell’Italia della rinascita, subito dopo la fine del conflitto.
È in questo periodo che si risposò con Franco Bounous, diplomatico originario della Val Pellice, che negli anni ’60 sarà ambasciatore a Rawalpindi (in Pakistan).
Il secondo dopo guerra fu il periodo più prolifico, per Alba De Céspedes, come scrittrice. Diede alle stampe i romanzi Dalla parte di lei (1949) e Quaderno proibito (1952), più diversi racconti. Il rimorso uscì del 1962, La bambolona nel 1967. Scrisse sempre in italiano fino al 1973, anno di pubblicazione di Sans autre lieu que la nuit, uscito in francese a Parigi e tradotto dalla stessa autrice in italiano nel 1976.
Spesso considerata una scrittrice “femminile”, non priva di sentimentalismo romantico ma al contempo molto attenta alla denuncia della condizione della donna, De Céspedes rifiutò con garbo quest’etichetta: «Si è spesso pensato che io volessi scrivere per le donne, ma io non voglio avere questo merito – dichiarò a Stampa Sera nel 1980 -. Io ho osservato una società con le norme che la regolavano, quindi anche i disagi, le sofferenze, i conflitti di quel tempo. Perciò quando descrivevo la condizione femminile non potevo non osservare di quanta infelicità fosse fonte».
Alba De Céspedes morì a Parigi il 14 novembre 1997.
Immagine: Frammento di un’immagine di pubblico dominio da Wikipedia.
Fonti: Meridiani, Arnoldo Mondadori; Mirella Sabbatini, voce in Enciclopedia Italiana Treccani; Stampa Sera, 26 maggio 1980.
Galleria fotografica da Getty Images, con una serie di immagini che ritraggono Alba e il marito Franco Bounous, nel 1976, nella casa di San Giovanni:
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