15 gennaio 1962: salva (per poco) la Bricherasio-Barge
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A telefonare, il 15 gennaio 1962, fu il deputato socialista Antonio Giolitti, che aveva un occhio di riguardo per il Pinerolese: «Il provvedimento di soppressione della linea ferroviaria Bricherasio-Barge è stato sospeso». La chiamata di Giolitti anticipò la comunicazione ufficiale ai sindaci di Campiglione Fenile, Bagnolo Piemonte e Barge: quelli che più si erano impegnati per contrastare la decisione, assunta dal ministro dei Trasporti Giuseppe Spataro (Dc), di tagliare il “ramo secco” a partire dal 1º febbraio.
La fine del servizio ferroviario su quella tratta di 11,7 chilometri, inaugurata il 21 dicembre 1882, fu soltanto rinviata: i treni passeggeri si sarebbero fermati definitivamente nel 1966, mentre nel 1970 sarebbe stato eliminato anche il traffico merci. Tuttavia, nel gennaio 1962, il Comitato di difesa della linea, presieduto dall’avvocato Cogo – poté tirare un temporaneo sospiro di sollievo.
La battaglia per il mantenimento del treno aveva vissuto momenti di grande tensione: nel settembre 1961 numerosi operai si erano sdraiati sulle rotaie, chiedendo e ottenendo più treni. Lo scontro ricorda da vicino quello, ancora in corso, per la linea Torre Pellice-Pinerolo: da una parte i fautori della soppressione, che sottolineano lo scarso utilizzo e il deficit economico; dall’altra i difensori del servizio, che evidenziano l’utilità sociale e prevedono una maggiore fruizione in caso di aumento delle corse. «Dateci treni più numerosi e più comodi e il passivo della ferrovia Barge-Bricherasio sarà coperto», assicurò, attraverso La Stampa, l’avvocato Cogo.
La guerra di cifre non aiutava a farsi un’idea precisa della situazione. Dal Ministero sottolineavano che solo otto persone al giorno acquistavano il biglietto da Barge a Bricherasio, mentre il Comitato replicava asserendo che i fruitori fossero cento volte tanto! «La massa dei viaggiatori non si reca infatti a Bricherasio, bensì a Pinerolo e a Torino per lavoro e per studio».
Nella foto – Orario della linea Bricherasio-Barge, risalente al 1962 (da Wikipedia, pubblico dominio).
Fonti – La Stampa.