2 luglio 1913: il macellaio Mollea e la prima cella frigorifera
Sino a quel momento, i macellai della zona usavano conservare la carne su panetti di ghiaccio. I blocchi erano formati durante la stagione invernale e custoditi all’interno delle cosiddette ghiacciaie: si trattava di ambienti riparati realizzati in luoghi freddi, in genere sottoterra e lungo i fiumi, con un’unica apertura verso nord, dove veniva stipata e pressata la neve. In valle ce n’erano diversi. L’efficacia di questo sistema era accettabile: ciò che lasciava molto a desiderare era l’igiene e la pulizia. Basti pensare che le ghiacciaie dei macellai erano talvolta utilizzate come micro-piste di pattinaggio dove i giovani abbienti della valle sperimentavano i pattini al suono di un’orchestrina!
All’inizio di luglio del 1913, su iniziativa del «macellaio e salsamentario» (cioè salumiere) Lodovico Mollea, si vede a Torre Pellice la prima cella frigorifera: una grande macchina per la refrigerazione artificiale attraverso l’utilizzo di gas compressi.
«Nella cella frigorifera, costruita secondo tutte le regole della tecnica e dell’igiene, viene depositata la carne, che ivi si conserva ottimamente ad una temperatura costante di 0 gradi al massimo» scrive il corrispondente de L’Eco del Chisone il 2 agosto 1913, dopo un mese di funzionamento.
La cella frigorifera è prodotta dalla ditta Villa & Bonaldi di Crema, un’officina meccanica fondata nel 1905 da Ambrogio Villa, in collaborazione con i cognati Achille e Domenico Bonaldi. La Villa & Bonaldi è attiva ancora oggi, ma si occupa di manufatti meccanici di grandi dimensioni. Nei primi anni del XX Secolo produceva specificamente attrezzature destinate alla refrigerazione per scopi alimentari: dai generatori di ghiaccio alle serpentine per frigoriferi. Si trattava di un prodotto avveniristico e molto costoso per le singole utenze: già nel corso dell’Ottocento diversi ingegneri avevano perfezionato i sistemi artificiali di refrigerazione, ma richiedevano macchinari imponenti e non riproducibili su larga scala.
Risale proprio al 1913 l’invenzione del frigorifero per uso domestico: ma si trattava di una primizia americana, realizzata da Fred W. Wolf nello Stato dell’Indiana. Per il momento a Torre Pellice il refrigeratore era accessibile solo a un macellaio affermato e a un «commerciante progressista» come Ludovico Mollea (così era descritto, sin dal titolo, da L’Eco del Chisone).
Fonti: L’Eco del Chisone, 2 agosto 1913; Siusa – Archivi Beni Culturali; Food freezing history in Encyclopedia of Agricultural, Food, and Biological Engineering (a cura di Dennis R. Heldman).
Immagine: Panetti di ghiaccio pronti per essere venduti: il ghiacciaiolo era una professione piuttosto importante prima dell’invenzione della refrigerazione artificiale domestica.