L'Ora del Pellice

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21 aprile 1892: la prima pietra del tempio di Colonia Valdense

Il 21 aprile 1892, un’intera comunità si riunì per festeggiare un atto simbolico di grande importanza: la posa della prima pietra del tempio valdese di Colonia Valdense. La grande maggioranza delle centinaia di persone che quel giorno si diedero appuntamento nel cuore della località uruguayana avevano nome e origine valligiani: a cominciare dal pastore Daniele Armand-Ugon, uno dei pilastri su cui poggiava la comunità valdese oltre oceano e che aveva avuto un ruolo fondamentale nel superamento delle tante difficoltà iniziali.

La storia della presenza valdese nel Rio de la Plata era iniziata esattamente 40 anni prima, con l’arrivo a Montevideo di giovane valdese partito da Marsiglia: Giovanni Pietro Planchon. Era salito su una nave senza una meta precisa e dopo sei mesi di viaggio era approdato nella Repubblica Orientale dell’Uruguay, dove aveva trovato impiego come pasticcere. Entusiasta, scrisse al fratello Giuseppe, che viveva a Villar Pellice, suggerendo di raggiungerlo in Sud America: «Qui la vita è più semplice».

Dopo un acceso dibattito – lasciare le valli per un luogo così lontano non era una scelta agevole e priva di rischi – undici persone decisero di seguire il consiglio di Planchon e il 3 febbraio 1857 approdarono a Montevideo. Giuseppe Planchon iniziò a lavorare nella stessa pasticceria di Giovanni Pietro, mentre gli altri villaresi – membri delle famiglie Baridon e Gonnet – preferirono inoltrarsi verso l’interno.

L’esperienza fu positiva, visto che dopo soli due mesi Giovanni Pietro Baridon scrisse una lettera ai parenti dai toni enfatici, descrivendo l’Uruguay come la terra promessa. Fu così che il 26 giugno 1857 partirono da Genova più di settanta valligiani, provenienti principalmente da Villar, Bobbio, Torre Pellice e San Germano Chisone, ma anche da Rorà, Prarostino, Pomaretto e Inverso Pinasca. Seguirono, nel giro di qualche mese, altre 27 famiglie.

i problemi non mancarono: anzi, gli inizi furono tremendi. Il cappellano della legazione inglese a Montevideo, Fredrick Henry Snow Pendleton, si prodigò per aiutare i nuovi arrivati, in difficoltà con la lingua, il clima, le malattie, gli aspri conflitti politici del momento, l’ostilità delle autorità cattoliche locali.

I coloni valdesi si stabilirono inizialmente nelle campagne circostanti la cittadina di Florida, ma la presenza dei gesuiti consigliò il trasferimento nella zona di Rosario, dove fu fondata la colonia madre di La Paz. Qui il pastore Michele Morel pensò addirittura alla fondazione di una libera repubblica ispirata agli insegnamenti di Calvino, ma si scontrò con le diverse opinioni di Pendleton (più pragmatico) e della Società colonizzatrice. Le idee su come dovesse essere organizzata la colonia – ad esempio sull’ubicazione del tempio – erano molto distanti e questo diede origine a un lungo conflitto. Il moderatore Lantaret visitò la colonia nel 1869 e cercò di favorire una soluzione di compromesso. Lo stesso tentativo, fallito, lo compì il pastore Giovanni Pietro Michelin Salomon, che poi preferì trasferirsi negli Stati Uniti, seguito da alcune famiglie.

Chi riuscì finalmente a trovare un equilibrio, grazie alla sua forte personalità, fu il pastore Daniele Armand-Ugon, che giunse nel Rosario orientale nel 1877. Armand-Ugon favorì la costituzione formale della Chiesa di Colonia Valdense e ottenne dal Sinodo il riconoscimento quale 17ª parrocchia della Chiesa valdese.

La colonia, ormai, era forte di più di 150 famiglie e stava vivendo da protagonista il periodo di grande sviluppo economico e sociale che caratterizzava l’Uruguay in quegli anni. Armand-Ugon ebbe, tra gli altri, il merito di convincere le massime autorità dell’importanza dei coloni valdesi nel processo di modernizzazione del Paese. Nel 1883 il generale Massimo Santos, presidente della Repubblica Orientale dell’Uruguay, visitò Colonia Valdense e incaricò il pastore Armand-Ugon di sovrintendere alla lottizzazione delle terre. L’espansione valdese nelle località vicine, che era già cominciata negli anni precedenti, con la fondazione di altre colonie, assunse perciò una forma organica.

Finalmente, il 21 aprile 1892, si posò la prima pietra del tempio di Colonia Valdese, proprio al centro della colonia. Contemporaneamente, si avviò la costruzione del liceo (che oggi, giustamente, è intitolato ad Armand-Ugon). La straordinaria epopea dei valdesi sul Rio de la Plata era destinata a proseguire con grande successo.

Immagine: La posa della prima pietra del tempio di Colonia Valdense. A destra, il pastore Daniele Armand-Ugon,

Fonti: Marcelo Dalmas, I valdesi nel Rio de la Plata, Società di Studi valdesi, 1982; Daniele Arghittu, Una storia di miseria e di coraggio, L’Ora del Pellice n°1, autunno 2016.

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