21 luglio 1907: gli ardimentosi audax di Torre Pellice
Strade in terra battuta e biciclette pesanti come macigni. Partenza nel cuore della notte e arrivo la sera successiva. Puro spirito amatoriale e un irrefrenabile desiderio d’impresa.
Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento nacquero in Italia, diffondendosi ben presto in tutta Europa e oltre, le cosiddette Audax ciclistiche: competizioni in cui la cosiddetta «buona gioventù» percorreva almeno 200 chilometri in bicicletta, accolta festosamente nei paesi attraversati e seguita con attenzione dalle cronache dei giornali. Non veniva stilata una classifica: l’importante era coprire l’intero percorso entro un tempo massimo, stabilito in genere in 18 ore. In palio un distintivo in argento, a eterna testimonianza del cimento compiuto.
Se a Pinerolo la prima Audax fu organizzata dal Veloce Club già nel 1900, a Torre Pellice l’iniziativa fu assunta nel 1907 in seno all’Unione Alpinistica. Il 21 luglio, la prima marcia ufficiale di 201,5 chilometri – da percorrere in 17 ore e mezza – valse come atto fondativo della Sezione Audax ciclistico del paese.
Il patrocinatore era Amedeo Danna, grande appassionato di ciclismo: era un fabbro-ferraio, quindi non propriamente un rappresentante della buona borghesia i cui rampolli rappresentavano la grande maggioranza di chi praticava sport in quell’epoca pionieristica. Ma era davvero un campione, capace di fare incetta di medaglie e di orologi d’oro in tutte le gare ciclistiche del circondario (salvo rimettere in palio i trofei conquistati, ad esempio per premiare chi coprisse in minor tempo la distanza tra Torre e Bobbio Pellice). Già da alcuni anni Danna poteva fregiarsi del titolo di Audax, ma desiderava condividere questo onore con gli amici della Val Pellice.
Quel 21 luglio il fabbro-ferraio e i suoi sodali si prodigarono affinché tutto andasse per il meglio. La prima Audax torrese non era cosa di poco conto, al punto che La Lanterna pinerolese formulò «ai coraggiosi ciclisti i nostri auguri di buona riuscita. Audaces fortuna juvat!».
La partenza era fissata alle 2, nel cuore della notte, e alla fioca luce delle lampade i ciclisti si diressero da Torre Pellice a Pinerolo, proseguirono per Nichelino, svoltarono per Moncalieri, puntarono su Carmagnola, poi Bra, Fossano, Cuneo, Saluzzo, Cavour e infine – entro le 18 ore indicate come tempo massimo – tornarono a Torre Pellice. Il programma prevedeva 13 ore e mezza di marcia, mentre le restanti erano dedicate al riposo (si fece tappa a Carmagnola, Bra e Cuneo, mentre a Fossano fu consumato un ricco pranzo).
«La marcia fu eseguita con ogni regolarità – si legge nelle cronache successive – e la forte squadra sarebbe di certo giunta con buon anticipo sull’orario, se un acquazzone tremendo e testardo non le si fosse abbattuto addosso senza pietà per più di 50 chilometri consecutivi e cioè da Cuneo a Bibiana!». Nessuno, però, si arrese e quindi La Lanterna pinerolese poté stilare l’elenco dei premiati, tra cui – sorpresa – «due coraggiose signorine»: guidati da Amedeo Danna diventarono audax Alice Chauvie, Letizia Danna, Ermanno Vinay, Davide Stallè, Pietro Beiu, Adolfo Chiarpotti, Enrico Chiesa, Alfonso Frencia, Giuseppe Luquet, Grato Martino, Ettore Merlo, Alberto Ricca e Fernando Volla.
Fonti: La Lanterna pinerolese del 14 luglio 1900, del 20 luglio 1907, del 27 luglio 1907, del 14 agosto 1909.
Immagine: Un gruppo di aspiranti Audax di inizio ‘900 e un esempio di distintivo.