21 maggio 1965: la bandiera del Nizza Cavalleria a Pinerolo
Sfilano a Pinerolo, guidati dal maggiore Luciano Ambrosio, gli uomini del Nizza Cavalleria. Una grande folla applaude. L’occasione è speciale: la bandiera del reggimento, dopo sei anni di assenza, è tornata «nella città celebre nel mondo come “culla della cavalleria”», come racconta l’inviato speciale de La Stampa Giuseppe Faraci.
È un momento fortemente simbolico: la riassegnazione di quella gloriosa bandiera, che dal 1959 era custodita nel sacrario del Vittoriano a Roma (il reggimento era stato temporaneamente disciolto e diviso in tre gruppi corazzati), rappresenta per Pinerolo un grande onore. Sembrano tornati i tempi gloriosi vissuti tra seconda metà dell’Ottocento (la Scuola di Cavalleria istituita a Venaria da re Carlo Felice nel 1823 fu trasferita a Pinerolo nel 1849) e i primi anni del Novecento, quando Federico Caprilli ideò e insegnò il suo celebre e rivoluzionario “metodo naturale di equitazione”. «Ogni esercito del mondo (…) mandò qui i suoi migliori allievi a perfezionarsi, le divise e le lingue straniere ne fecero una città internazionale. Ma anche mondana ed elegante, ritrovo di belle donne. Pinerolo è la città italiana che più d’ogni altra vide splendere la belle époque».
Il Nizza Cavalleria – la cui storia, addirittura, risale al 1690, quando fu costituito come Reggimento Dragoni di Piemonte – aveva trovato sede a Pinerolo nel 1946, come Gruppo Esplorante 1º Dragoni. Si era dunque inserito nel solco di una tradizione che sembrava ormai sbiadita. E invece, con il ritorno della bandiera su un treno speciale, la città pare riappropriarsi definitivamente di una vocazione mai sopita: fervono, tra l’altro, i lavori per l’allestimento del Museo nazionale della Cavalleria, la cui inaugurazione è prevista l’anno successivo.
La città gioisce. Accanto al sincero affetto per il reggimento si profilano opportunità turistiche ed economiche. La nuova situazione, con alterne fortune, è destinata a durare poco meno di cinquant’anni: il Nizza Cavalleria lascerà definitivamente la sede pinerolese il 1º luglio 2013 per trasferirsi a Bellinzago (Novara).
Fonti: La Stampa, 22 maggio 1965.
Immagine: La Stampa, 22 maggio 1965.