24 dicembre 1850: padre Gastaldi, il sacerdote che riportò gli Oblati a Pinerolo
Aveva 23 anni, Pietro Paolo Gastaldi, quando – la vigilia di Natale del 24 dicembre 1850 – fu chiamato a celebrare la sua prima messa alla Consolata di Torino. Era stato ordinato sacerdote tre giorni prima, nella chiesa dei padri Lazzaristi, ma il suo destino lo avrebbe presto riportato a Pinerolo, dove – tra il 1845 e il 1846 – aveva frequentato il noviziato ed emesso la professione religiosa.
La sua è un’interessante figura di uomo di fede, nel Regno di Sardegna e nella neonata Italia liberale e anticlericale, sempre sostenuto dalla famiglia De Maistre. Padre Gastaldi, originario di Benevagienna (Cuneo), dov’era nato nel 1827, apparteneva infatti alla congregazione degli Oblati di Maria Vergine, istituto religioso fondato nel 1816 e presente a Pinerolo – dove fu ricostituito, dopo un provvisorio scioglimento per un contrasto con il vescovo di Torino – sin dal 1826. Il fondatore degli Oblati fu Pio Brunone Lanteri (1759-1830), morto a Pinerolo e proclamato venerabile da papa Paolo VI. Ma è proprio a Pietro Paolo Gastaldi che si deve la rifondazione e l’insediamento definitivo degli Oblati a Pinerolo.
Gastaldi era molto legato alla città, non solo per il periodo giovanile che vi aveva trascorso. Nel 1853 vi aveva infatti insegnato filosofia ai chierici. Dopo varie esperienze tra Como, Carignano e San Ponzio (presso Nizza Marittima), padre Gastaldi rientrò definitivamente a Pinerolo nel 1881, su invito del vescovo Giovanni Domenico Vassarotti, che desiderava il ritorno di una comunità religiosa maschile in città. Gli Oblati avevano infatti dovuto andarsene nel 1855, in conseguenza della Legge Rattazzi che aveva abolito gli ordini religiosi ritenuti privi di utilità sociale, espropriandone i beni.
Occorreva ripartire da zero o quasi. Gli Oblati – la cui minuscola comunità pinerolese era allora composta da tre persone – presero in affitto un appartamento in via Silvio Pellico. Fu affidata loro l’antica chiesa di San Giuseppe, annessa al vecchio ospedale, che era chiusa da tempo e necessitava di radicali interventi di restauro. Tre anni dopo, nel 1884, si stabilirono in un alloggio in via Ospedale 5, e furono incaricati di prendersi cura della chiesa di San Bernardino, anch’essa bisognosa di severi interventi di manutenzione.
Nel frattempo, gli Oblati si distinsero nella predicazione. Ma padre Gastaldi, che era superiore locale della comunità, aveva un obiettivo: ridare alla Congregazione una sistemazione degna. Riuscì nell’intento acquistando una casa in via Sommeiller dal conte Maffei di Boglio. In un’ala dello stabile fu costruita una chiesa, consacrata il 15 settembre 1887 e dedicata al Sacro Cuore.
Fu in questa chiesa che padre Gastaldi volle traslare le spoglie del fondatore degli Oblati, Pio Brunone Lanteri, di cui era stato biografo. «Da qualche tempo mi gira per la mia testaccia una idea; di trasportare dalla Chiesa di Santa Chiara alla nostra gli avanzi mortali del nostro ven. Fondatore – aveva scritto in una lettera datata 1899 –. Fin da quando fabbricava la chiesa del Cuore di Gesù ho fatto praticare un vano a questo scopo». Riuscì nel suo intento nel 1901.
Fu uno degli ultimi progetti della sua vita: debilitato dall’intensa attività di predicazione, Pietro Paolo Gastaldi si spense il 19 settembre 1902. È sepolto nel cimitero di Pinerolo.
Fonti: Chiara Povero, Gli Oblati a Pinerolo e l’opera di Padre Lanteri, da Indiocesi.it, settembre 2009; www.oblati.org; www.santiebeati.it; www.villaschiari.it.
Immagine: Particolare del ricordo funebre di padre Gastaldi (dal sito www.oblati.org).