29 settembre 1898: diversi premi Nobel parlano di pace a Torre Pellice
Il 29 settembre 1898, a Torre Pellice, furono accolti delegati da mezzo mondo: nobili, intellettuali, economisti, sociologi… Le diverse personalità – impegnate da anni in un’opera tanto difficile quanto meritoria, ovvero propugnare la pace e la collaborazione tra i popoli – vennero brevemente in visita in valle, ospiti dell’attivissimo Comitato per la Pace di Torre.
Una giornata speciale, che La Lanterna pinerolese definirà «indimenticabile», in cui furono espresse «le idee che nelle diverse nazioni del mondo civile si nutre sull’argomento sempre più di attualità della Pace universale».
Il Bureau
international permanent de la Paix, fondato nel 1891, si era riunito nei
giorni precedenti a Torino. A partire dal 26 settembre, infatti, era stato
impegnato in numerosi incontri ufficiali, banchetti e dibattiti, da cui era
scaturito un documento di sostegno e di riconoscenza allo zar Nicola II di
Russia, incoronato appena due anni prima e fresco promotore di un appello,
rivolto a tutti i Paesi, per il «disarmo e la pace mondiali».
Il più illustre dei convenuti in Piemonte era il francese Frédéric Passy (1822-1912),
politico ed economista francese che aveva fondato l’Unione interparlamentare
tra deputati di diversi Paesi europei e sosteneva la necessità di risolvere le
controversie internazionali attraverso un arbitrato.
I lavori torinesi del Bureau si erano conclusi il 28 settembre, ma il 29 i delegati – ritardando il rientro nelle rispettive nazioni – decisero di salire in Val Pellice. La ragione è presto spiegata. Il Comitato per la Pace di Torre Pellice era tra i più importanti d’Italia e poteva contare, come presidente, su una figura di rilevanza internazionale: l’industriale della seta ed economista bricherasiese Edoardo Giretti, tenuto in altissima considerazione in quel consesso. Va rilevato come i pacifisti e federalisti europei sostenessero l’utilità di un continente senza guerre per favorire il libero scambio tra i Paesi, senza vincoli doganali e protezionistici. Giretti era un convinto assertore di queste teorie economiche.
Nell’organizzazione dell’evento torrese ebbe un ruolo rilevante anche Emilio Eynard, negoziante, segretario del Comitato e futuro sindaco di Torre Pellice (1912-26). Il programma era scandito al minuto. «Ore 11,14: Arrivo alla stazione dei congressisti, e ricevimento in Municipio. Ore 12: pranzo all’Albergo dell’Orso. Ore 15: Grande adunanza pubblica nella Casa valdese. Ore 18: Tè offerto dalla Presidenza del Comitato di Torre Pellice. Ore 19,15: Accompagnamento alla stazione e partenza dei Congressisti».
In paese furono affissi grandi cartelloni. Il sindaco Robert offrì un pregiato vermouth.Per partecipare al pranzo occorreva sborsare 5 lire: lo fecero un centinaio di persone, desiderose di non perdersi gli interventi dei celebri ospiti. «Di congressisti ve n’erano di tutti i Paesi e si sentivano tutte le lingue», riportano le cronache del tempo.
Oltre a Passy c’era, sicuramente, Iakov Novikov (1849-1912), un sociologo russo emigrato in Francia, di idee liberali. In tutta probabilità (sono citati solo da alcune delle fonti) presero parte al banchetto anche la baronessa Bertha Von Suttner (1843-1914), nota scrittrice austriaca; Élie Ducommun (1833-1906), giornalista e politico svizzero; Istvan Türr (1825-1908), militare ungherese che aveva preso parte alla Spedizione dei Mille e generale dell’Esercito sabaudo.
Per evidenziare l’importanza degli ospiti convenuti a Torre Pellice basti ricordare che Passy riceverà il Premio Nobel per la Pace nel 1901, Ducommun nel 1902, Von Suttner nel 1904, il Bureau international de la Paix nel suo complesso nel 1910. Quando, il 28 luglio del 1914, divampò la prima guerra mondiale, i principali protagonisti stranieri dell’incontro erano tutti deceduti.
Fonti: La Stampa del 27 settembre 1898 e del 29 settembre 1898; La Lanterna pinerolese del 24 settembre 1898, del 1º ottobre 1898 e del 1º aprile 1899.
Immagini: Alcune delle personalità impegnate nel Bureau international de la Paix. Da sinistra: Frédéric Passy, Berta Von Suttner, Istvan Türr e Edoardo Giretti.