3 febbraio 1897: Pinerolo e il telefono. «Non investiamo più di 1.000 lire»
In Consiglio comunale, al cospetto del sindaco Ernesto Bosio, sedevano il 3 febbraio 1897 alcuni tra i più bei nomi della Pinerolo dell’epoca: Facta (futuro ministro e presidente del Consiglio), Davico, Maffei, Midana, Brignone, Levi, Danesi, Azzario…
La seduta – dopo essersi dilungata in commemorazioni e nomine – si vivacizzò sull’argomento principale all’ordine del giorno: la somma che il Comune avrebbe dovuto investire per la costruzione della linea telefonica tra Torino e Pinerolo.
Da tempo, il telefono era già arrivato nelle grandi città. Il primo collegamento era stato attivato nel 1877 a Milano, tra una caserma dei pompieri e la stazione di Porta Venezia. Il primo abbonato ufficiale, invece, si chiamava Giovanni Uberti, un romano cui era stato assegnato il numero 1. Era il 1881. Sedici anni dopo, anche Pinerolo e le valli vollero essere al passo con i tempi.
Il sindaco Bosio, tuttavia, «considerando che non è ancora concretata né definitivamente stabilita la cifra esatta richiesta dalla Società telefonica per assumere l’impianto e l’esercizio della linea», propose che il Consiglio votasse «un concorso massimo di lire 1.000 per il tratto da Torino a Pinerolo e di lire 500 per le due valli del Chisone e del Pellice».
Per il consigliere Cassinis era troppo poco. Dimostrando «che tutte le classi sociali non mancheranno di avvantaggiarsi grandemente del telefono», suggerì di raddoppiare l’investimento. E Midana si schierò con lui. Ma Bosio replicò stizzito: «Comuni più importanti di Pinerolo hanno contribuito meno o nulla affatto».
Dopo due ore di accesa discussione si stabilì che il concorso non fosse comunque superiore a un quinto della spesa complessiva.
I lavori – condotti dalla Società telefonica per l’Alta Italia con il sostegno di un apposito Comitato promotore, che vide collaborare gli enti pubblici e gli industriali – cominciarono nei mesi successivi, ma incontrarono diverse difficoltà. L’8 gennaio 1898 La Lanterna pinerolese poté comunicare che «in Pinerolo tutti i proprietari di casa hanno dato senza difficoltà il permesso, sicché le prime mensole sono state impiantate in casa Giors, presso l’ufficio telefonico in via Saluzzo e lungo il corso Torino». Gli ultimi pali, nel tratto tra None e Pinerolo, furono impiantati nelle settimane successive. Le prime telefonate di prova vennero effettuate il 15 febbraio: furono il presidente del Comitato promotore Bacchetti e il presidente della Società telefonica per l’Alta Italia i primi a chiamare Torino da Pinerolo.
I pinerolesi poterono «godere di questo nuovo portato della scienza» a partire dalla seconda metà di marzo. Per l’inaugurazione – prevista per il giorno 20 – era annunciata la presenza del ministro delle Poste e dei Telegrafi, il torinese Emilio Sineo, che però morì dopo breve malattia, il giorno dopo il suo 47º compleanno, il 27 febbraio. In segno di lutto, il Comitato promotore decise di procedere all’attivazione del servizio senza alcuna cerimonia inaugurale.
Fonti: La Lanterna pinerolese del 6 febbraio 1897,del 1º gennaio 1898, dell’8 gennaio 1898, del 5 marzo 1898, del 12 marzo 1898; La Stampa del 15 febbraio 1898, del 27 febbraio 1898; www.polimi.it.
Immagine: Le prime comunicazioni telefoniche private, in una cartolina statunitense.