3 giugno 1917: sobria inaugurazione della linea ferroviaria elettrificata
Nessuno poteva permettersi di festeggiare, domenica 3 giugno 1917. Eppure, se l’Italia non si fosse trovata nel vortice di una sanguinosissima guerra, l’inaugurazione della linea ferroviaria elettrificata tra Pinerolo e Torino sarebbe stata l’occasione perfetta per una parata di notabili e per un bagno di folla.
«Il compimento della trazione elettrica che in altri tempi avrebbe dato luogo a grandiose manifestazioni popolari non fu accompagnato da speciali festeggiamenti», ammise La Stampa nella sua cronaca dell’evento, pubblicata in prima pagina sull’edizione del 4 giugno. In carrozza, alle 9,20, sul treno che compì il viaggio inaugurale da Torino a Pinerolo, salirono l’onorevole Luigi Facta, deputato pinerolese da 25 anni, il pro-sindaco di Pinerolo Amedeo Brignone, il sindaco di Torino Teofilo Rossi e diversi assessori delle due città collegate dalla linea ferroviaria.
«Il treno sostò alle stazioni di Sangone e Airasca, ove gli ingegneri Ferrero, Garneri e Aldeghieri diedero delucidazioni sugli impianti, mostrando come questi siano di produzione tutta italiana, e dissero della grande economia che dalla nuova trazione deriva alle finanze dello Stato. Le spese colla trazione a vapore sul tronco Pinerolo-Torino erano di circa L. 2000 giornaliere, mentre colla nuova trazione sono ridotte a poco più di L. 150».
Ad attendere il treno in stazione a Pinerolo c’era anche l’onorevole Giovanni Giolitti, «venuto appositamente da Cavour».
«Sotto la tettoia della stazione – proseguiva la corrispondenza de La Stampa – viene subito inaugurata la lapide in marmo verde di Cesana, che la Colonia pinerolese di Torino offre alla Città di Pinerolo. L’avv. Armandis, presidente della Colonia, (…) plaude alla Città di Pinerolo ed alle sue valli, mandando un saluto a S. E. Facta ed ai pinerolesi combattenti».
Il conflitto in corso era ovviamente sullo sfondo di ogni intervento, di ogni ragionamento. Quella stessa mattina, a Torino, piazza San Carlo era stata teatro della solenne consegna delle medaglie al valore militare ai reduci dal fronte e alla memoria dei caduti, tra cui due pinerolesi.
In ogni caso, l’epigrafe della lapide presso la stazione di Pinerolo era tutta dedicata a Facta: “Il 3 giugno 1917 la trazione elettrica più fraternamente congiunse Pinerolo al Capoluogo della Provincia. – La Colonia pinerolese di Torino esultante volle doverosamente scolpito, col ricordo dell’opera compiuta, il nome del suo più valido propugnatore, l’on. avv. Luigi Facta”.
L’elettrificazione della linea era attesa da anni. «L’energia elettrica occorrente – scrisse La Stampa il 30 maggio 1917 – proviene dai grandiosi impianti costruiti dalla Società per le Forze Idrauliche della Maira, nella valle omonima (…). L’energia elettrica è portata, con apposita linea primaria ad alto potenziale, ad Airasca, località ove esiste una grandiosa e modernissima cabina di sezionamento e smistamento dell’energia elettrica ad alto potenziale, parte della quale viene trasformata direttamente sul posto al potenziale di 3700 volts per alimentare le condutture di trazione, mentre della rimanente energia ad alto potenziale una parte viene fatta proseguire per Bussoleno e l’altra viene trasportata a Sangone per mezzo di una linea primaria costruita direttamente dalle Ferrovie dello Stato».
Il cantiere per l’elettrificazione era iniziato nella primavera del 1914, quando l’attentato di Sarajevo che fornì il pretesto per la guerra non era ancora stato compiuto.
Fonti: La Stampa del 30 maggio e del 4 aprile 1917.
Immagine: Cartolina celebrativa dell’inaugurazione.