30 dicembre 1889: Feste-spettacolo con la compagnia Duse a Pinerolo
Erano pronti a esibirsi già la sera di Natale, poi un problema con gli abiti di scena spinse la compagnia Duse a rimandare la prima rappresentazione al Teatro Sociale. Ma la permanenza pinerolese di questa celebre formazione teatrale si protrasse per tutte le festività, fino a Carnevale.
Il 30 dicembre 1889 mise in scena La Contessa Sara, riduzione teatrale del romanzo di Georges Ohnet, una pièce che aveva suscitato grandi consensi a Parigi e in mezza Europa. Il cronista de La Lanterna pinerolese, che pure aveva accolto con freddezza le prime prove della compagnia, si disse «lieto di potersi ricredere (…). Il primo attore ebbe campo a farci gustare le belle qualità artistiche di cui è dotato, fra le quali principalissima la naturalezza, parco nei gesti e nella voce, sa però far vibrare a tempo opportuno i sentimenti più impetuosi, più appassionati dell’anima».
Il primo attore era Luigi Duse, classe 1857, uno dei membri della notissima famiglia di attori veneti: ne era stato il capostipite il nonno, che si chiamava Luigi come lui, nato a Chioggia nel 1792. La più nota dei Duse fu naturalmente Eleonora, che fu definita da Gabriele D’Annunzio «divina». Di un anno più giovane di Luigi, era sua cugina prima.
Luigi Duse, arrivando a Pinerolo, si era rivolto così al pubblico cittadino, distinguendo tra civili e militari: «Il rispettoso Capocomico si fa dovere di prevenire questa colta Cittadinanza ed inclita Guarnigione che avrà l’onore di dare corso di regolari rappresentazioni sulle scene di cotesto Teatro Sociale».
«Il signor Duse si è mostrato artista corretto, elegante – lo descrisse La Gazzetta di Pinerolo –. (…) Seppe dare alla sua parte un’interpretazione giusta che gli cattivò le simpatie del pubblico, che replicatamente l’applaudì».
«Anche la signora V. Duse, prima attrice, si distinse assai» sottolineò La Lanterna pinerolese. Si trattava della moglie di Luigi, Vittorina Delfini Duse, attrice molto nota alla fine del XIX Secolo.
La benevolenza della stampa locale era indispensabile, per ottenere il tutto esaurito al Sociale. Tanto più che le rappresentazioni erano frequenti, anche tre-quattro a settimana. Il già citato Ohnet (anche con Il Padrone delle Ferriere e La grande marniera), Octave Feuillet (Il romanzo di un giovane povero), Giacinto Gallina (Esmeralda) e Victorien Sardou (Coccodrillo) erano gli autori preferiti dalla compagnia. Altri autori, invece, erano meno noti e apprezzati.
La Lanterna pinerolese stigmatizzò in seguito certi eccessi: «Al nostro Teatro per quel bisogno inesorabile della cassetta, la Compagnia Duse ha dovuto appigliarsi alle produzioni ad effetto. Di questa settimana si contano parecchi i morti sulla scena, i tradimenti, le improvvise pazzie ed altre cose non meno lagrimevoli».
Pesante il giudizio riservato a Vittorio Zucchi, uno degli attori di punta della compagnia: «Il sig. Zucchi – ci perdoni – è un brillante troppo serio e taluna delle produzioni rappresentate lasciano troppo agio ai confronti…», sentenziò il critico della Lanterna.
Alla fine di febbraio, completato il programma pinerolese, la compagnia di Luigi Duse si aggregò a quella di Ernesto Rossi, altro grandissimo attore dell’epoca, in partenza per una tournée in Russia.
Immagine: Il curioso annuncio dell’arrivo della Compagnia Duse a Pinerolo.
Fonti: La Gazzetta di Pinerolo del 21 e del 28 dicembre 1889; La Lanterna pinerolese del 4 e del 18 gennaio 1890.