L'Ora del Pellice

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7 maggio 1902: aggredito il casellante, serve un cavalcavia

Passaggio a livello sulla carrozzabile tra Luserna San Giovanni e Torre Pellice. Il carrettiere Odetti, fermo, attende sempre più esasperato il transito del treno. Passano lunghi minuti. Forse vola qualche parola grossa con il casellante, accusato di aver tirato le catene (non esisteva ancora una sbarra, men che meno meccanizzata) con troppo anticipo. Il carrettiere perde le staffe e «lasciava andar con le parole il manico della frusta sul capo del povero guardiano, producendogli malattia per giorni 50 e incapacità di lavoro per giorni 70… e veniva testé condannato a mesi 14 e giorni 15 di reclusione!».
Riportando questo aneddoto, l’Avvisatore Alpino commenta: «Se la continua così, diventerà famoso questo passaggio a livello (…) per le cause giudiziarie che da esso prendono origine». L’anno precedente un altro carrettiere aveva ingiuriato il guardiano ferroviario, venendo condannato da Tribunale a una multa di 250 lire.
Ecco perché – nel maggio 1902 – si comincia a parlare di una strada alternativa che consenta di aggirare l’ostacolo. È l’attuale viale dei Tigli a Luserna San Giovanni: «I buoni Lusernesi e S. Giovannini stanno progettando la costruzione di un tratto di strada di riallacciamento del passaggio a livello appunto col ponte inferiore ad esso e superiore alla stazione (cioè il cavalcavia di via Gianavello, ndr), per cui non verrebbe più in avvenire impedita la circolazione dei veicoli; i quali dinanzi alle catene tirate volterebbero di fianco, girando la linea ferroviaria, e tirerebbero via senza fermarsi».
Chi avrebbe finanziato l’iniziativa? «Si parla (…) di una speculazione privata – testimonia l’Avvisatore Alpino: una ditta aprirebbe il nuovo passaggio, a sue spese, e si rifarebbe mediante il pedaggio…». Un’opzione che poi non si concretizzerà e passeranno ancora diversi anni prima che la nuova via di raccordo veda la luce.
Solo un decennio dopo, il 19 gennaio 1912, Il Pellice può salutare la nuova realizzazione: una strada «che da via Gianavello agli Airali sbocca sulla provinciale di Torre (…), comodissima specie ai veicoli che arrivati al cancello ferroviario e trovandolo chiuso non possono aspettare il passaggio del treno». Il settimanale ne invoca l’intitolazione, sostenendo che «non mancano i nomi di eroi nella storia locale cui dedicarla». Non era ancora un viale: viene infatti proposta la piantumazione di due file di platani o ippocastani sui lati.

Fonti: Avvisatore Alpino del 9 maggio 1902; Il Pellice del 19 gennaio 1912.

Foto: La Stazione ferroviaria di Luserna San Giovanni in una cartolina viaggiata nel 1904.

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