L'Ora del Pellice

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7 ottobre 1848: La Libertà, il primo giornale locale pinerolese

Il 7 ottobre 1848 esce a Pinerolo il primo numero di un giornale politico-letterario che si presenta con un motto significativo: “Avanti sempre, indietro non mai!”. È La Libertà, primo giornale locale pinerolese. Testata del Circolo Nazionale di Pinerolo, è diretta da un giovane avvocato: Luigi Tegas.
Tegas era nato in una famiglia benestante di San Secondo di Pinerolo il 15 agosto 1823. Molto presto aveva sviluppato idee politiche liberal-democratiche, che sapeva esprimere con ottime capacità dialettiche, spesso in contrasto con i clericali. La Libertà è la sua prima iniziativa editoriale e saluta la ventata di novità che – nel 1848 – interessa tutta Europa.
Nel lungo articolo di presentazione, pubblicato sul numero 1, Luigi Tegas esprime a chiare lettere l’obiettivo che il Circolo Nazionale si prefigge: «Noi vogliamo l’Indipendenza d’Italia a qualunque costo, perché come gli individui hanno diritto a vivere, così le nazioni han diritto d’esistere».
Tegas non si fa illusioni: per ottenere l’indipendenza non v’è che un’unica possibilità: «…siccome poco speriamo nella mediazione, e non abbiamo l’ingenuità di credere l’Austria più arrendevole dopo la vittoria che dopo la sconfitta, così noi gridiamo: guerra, guerra, finché vi sarà un Tedesco in Italia. Noi non amiamo la guerra per sé stessa, per[ché] vi scorgiamo la massima della immoralità, il disonore della specie umana, e tanto meno le guerre di conquista o di dinastia, ove gli uomini si conducono al macello per la soddisfazione di un solo mortale. Ma viva Iddio, nella guerra che facciam noi si tratta della propria difesa! Noi pure vogliamo la pace, ma appunto perché vogliamo questa pace, ci prepariamo alla guerra. Perché l’Europa non avrà mai pace durevole, finché non saranno ricostituite in nazioni Italia e Polonia, queste regine detronizzate, queste sorelle d’eroismo e di sventura».
Luigi Tegas immagina un’Italia federale, senza esprimere preferenze tra una monarchia costituzionale e una repubblica. Un’Italia libera, «che non riconosce altra aristocrazia che quella della virtù e dell’ingegno». Ma anche un’Italia che rispetta la religione: «Perché religione senza libertà è superstizione, libertà senza religione è anarchia o dispotismo».
Le posizioni di Tegas sono quelle della borghesia illuminata, vicina al pensiero di Vincenzo Gioberti, che vede di buon occhio – sia pure con qualche cautela – la nascita, proprio nel 1848, della Società Operaia generale di Pinerolo, la prima su suolo italiano: «Lodevolissimo fu il pensiero di molti operai della nostra Città di formare un’Associazione allo scopo di istruirsi ed aiutarsi mutualmente. Queste associazioni sono padrone dell’avvenire, imperciocché dall’educazione dell’individuo e dalla unione di queste forze separate solo puossi sperare il miglioramento della condizione sociale, perché le questioni politiche sono subordinate alle questioni morali».
Ben diversa è la reazione dei conservatori e dei clericali, che – attraverso la Specola delle Alpi e La Campana – accusano gli operai di «riunirsi per fare dimostrazione contro il governo», incitando lo stesso governo a combattere gli operai «non più nell’individuo, ma nella classe».
La Libertà cesserà le pubblicazioni il 23 marzo 1849.

Fonti: La Libertà del 7 ottobre 1848; Margherita Drago, Storie di intellettuali pinerolesi a cavallo dell’Unità d’Italia, in Atti del convegno Il Pinerolese, l’Unità d’Italia, gli Alpini, Castello di Macello, 18 giugno 2011; Giorgio Di Francesco, I primordi del mutuo soccorso intercategoriale a Pinerolo, da Bollettino della Società di studi pinerolesi, 2000.

Immagine: Particolare della testata del primo numero de La Libertà.

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