Coronavirus (9), chiavi di lettura e sicurezza
Da qualche giorno siamo ormai proiettati nella cosiddetta “fase 2“, quella della parziale ripartenza e della convivenza con il coronavirus. Anche se non è ancora chiaro come cambierà la nostra vita dal 4 di maggio, è plausibile che alcuni di noi potranno uscire dall’isolamento iniziato il 10 marzo.
In un’intervista uscita oggi su Repubblica, il premier Giuseppe Conte afferma che le scuole non riapriranno prima di settembre e che, oltre alla parziale riapertura di alcune attività (dalle quali restano esclusi bar e ristoranti) si assisterà anche a un allentamento delle norme di distanziamento sociale. Rimanda «al massimo all’inizio della prossima settimana» comunicazioni precise in merito.
Spunti di lettura
In questo articolo Il Post parla degli scenari probabili per i prossimi mesi, traducendo un pezzo uscito sul New York Times a cura di un giornalista scientifico che negli ultimi decenni ha seguito da vicino alcune delle maggiori epidemie mondiali.
In questo pezzo comparso su Oggiscienza, invece, l’esperto in comunicazione del rischio Giancarlo Sturloni ricorda come sia importante essere in grado di prendere decisioni nonostante l’incertezza che esiste nelle situazioni di emergenza, considerandola come una variabile e comunicandola in modo trasparente, per non perdere la fiducia dei cittadini.
Su Wired sempre Sturloni analizza i sei criteri da rispettare secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per uscire dal lockdown in sicurezza e cerca di capire se l’Italia ha le carte in regola per ripartire.
Su Il Manifesto, i due esperti di media e sorveglianza di Internet Philip Di Salvo e Stefania Milan analizzano le caratteristiche della società dei dati in cui siamo emersi, facendone emergere le contraddizioni e mettendo in guardia dagli abusi.
Infine, su Internazionale Maurizio Mazzoneschi, formatore, riflette sulla rapidissima evoluzione, nel nostro Paese, della didattica a distanza e sui rischio di affidarsi ai grandi colossi per la sua realizzazione.