L'Ora del Pellice

Il giornalibro che racconta le storie, di ieri e di oggi, della Val Pellice, di Pinerolo e dei dintorni

La marcia su Roma “regolamentata” in Val Pellice

La marcia su Roma è un fatto storico di grande rilevanza: aprì per l’Italia un ventennio oscuro, su cui il giudizio non può essere ambiguo (e non solo per la sua drammatica fine!), ma è un evento che va indubbiamente ricordato.
Il 28 ottobre 1922 il nostro territorio aveva un ruolo centrale nella politica italiana. Giovanni Giolitti, il suo principale protagonista, era a Cavour, nella villa della famiglia materna, per festeggiare il suo 80º compleanno. Alcuni storici sostengono che sarebbe stato l’unico, per esperienza, forza e carisma, in grado di fermare l’azione eversiva delle migliaia di fascisti che si stavano dirigendo verso la capitale, mostrando i muscoli e spalancando le porte alla presa del potere da parte di Mussolini. Invece, alla guida del Governo, per una serie di circostanze, si trovava Luigi Facta, pinerolese, galantuomo liberale e politico di lungo corso, che purtroppo non riuscì a gestire l’intricata situazione e fu sollevato dall’incarico dal re Vittorio Emanuele III, “sedotto” dall’opzione mussoliniana.
Su L’Ora del Pellice numero 25 ricostruiamo le drammatiche ore di cento anni fa dal punto di vista di Giolitti e di Facta, ma soprattutto raccontiamo l’evento che favorì il successo della marcia su Roma: la sua pianificazione, con l’imposizione di un regolamento militare alle milizie fasciste, fino a quel momento ben poco disciplinate. Il cruciale incontro per stendere il documento si svolse in Val Pellice, probabilmente all’Hôtel Bel-Air (Villa Olanda), tanto che gli storici definiscono il regolamento “di Torre Pellice”. Trovate tutti i retroscena sul nostro trimestrale, in edicola e in libreria.